Italian Mountain Lab
Ricerca e Innovazione per l’ambiente e i territori di Montagna
Culture e turismo della montagna
Il Progetto, realizzato da Università della Montagna (UNIMONT) - Centro d’Eccellenza decentrato a Edolo dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con Università del Piemonte Orientale, Università della Tuscia, UNCEM/Fondazione Montagne Italia, ha come obiettivo finale la costruzione di un sistema coordinato e cooperante sui temi montani, capace di mettere a fattor comune competenze ed esperienze, diffuso sul territorio nazionale. Tre sono i settori strategici di ricerca e innovazione:
agro-Forestale;
ambiente, territorio e comunità;
strategie di sviluppo, aspetti socio-economici e governance locale.
A questi si aggiungono azioni di formazione interateneo, attività seminariali fruibili a distanza, summer schools per studenti di dottorato e giovani ricercatori.
La costruzione di un network nazionale ed europeo per lo sviluppo dei territori montani avrà l’obiettivo sia di rendere disponibili buone pratiche, progetti, informazioni e contatti sia di promuovere partnership e collaborazioni di nazionali ed europee.
La montagna italiana e la sua marginalizzazione
Le montagne costituiscono 1/5 della superficie terrestre, attraversano tutte le latitudini e tutti i continenti. Il 22% della popolazione umana vive in montagna o in prossimità di essa. Le montagne forniscono beni e servizi ad almeno la metà dell’umanità: acqua, riserve di suolo, foreste, miniere, biodiversità, ambienti salubri, prodotti agricoli, tradizione e cultura, paesaggi straordinari.
L’Italia è l’unica nazione europea a possedere l’intero versante meridionale delle Alpi, il più variegato dal punto di vista morfologico, climatico, etnico-culturale e insediativo di una catena montuosa geologicamente giovane che ospita le vette più alte d’Europa. Il quadro si completa con la dorsale appenninica, che attraversa l’intero Paese, ricapitolandone storia, natura, cultura, tradizioni di cui i borghi e i paesaggi sono testimonianza concreta e patrimonio preziosissimo a poca distanza dai principali centri urbani.
Le aree alpine e appenniniche del Paese sono sempre state nella storia della civiltà al centro di una intensa attività umana, le cui tracce sono ben visibili nella cultura, nelle attività economico produttive e nelle caratteristiche degli ambienti alpino e appenninico. Nonostante ciò le aree montane italiane, abitate da circa il 18% della popolazione nazionale, sono soggette a processi di abbandono e spopolamento. Il reiterato tentativo, poi, di applicare modelli di sviluppo economico mutuati da altri contesti ai territori montani si è rivelato fallimentare, concausa della costante perdita di competitività di queste aree. La valorizzazione e lo sviluppo di questi territori, invece, presuppongono l’applicazione di strategie basate sulle loro specificità e risorse.
Le guide turistiche delle valli alpine
Il progetto “Italian Mountain Lab” prende in esame il patrimonio culturale dei territori montani italiani, a partire dalle guide turistiche che furono pubblicate agli esordi del turismo alpino di metà Ottocento e prima delle grandi trasformazioni di metà Novecento. Obiettivo della ricerca è “far uscire dalle biblioteche” questo sapere alpino, in tutto o in parte dimenticato, per valorizzarlo e metterlo a disposizione di accorte politiche di rivitalizzazione turistica. Descrizioni dei paesaggi, “usi e costumi”, storia del territorio, gastronomie locali sono solo alcuni degli argomenti raccontati nelle guide. L’insieme di questi dati storici-etnografici può oggi tornare utile soprattutto agli operatori turistici locali, che da qui possono trarre ispirazione per mettere a punto progetti di sviluppo turistico montano che soddisfino la domanda di fruitori sempre più attratti da esperienze di riscoperta e di apprendimento.
È proprio questa domanda a stimolare gli abitanti e gli operatori turistici verso la riscoperta dei patrimoni culturali locali. Il turismo gioca, infatti, un ruolo chiave nella riattivazione di conoscenze all'interno della comunità locale: la richiesta di informazioni sulla storia delle borgate, dei monumenti, degli itinerari, ma anche sulle ricette della gastronomia tradizionale, sui cicli produttivi dell’agricoltura e dell’artigianato, sulle feste e la ritualità comunitaria diventano un input esterno che ri-genera i territori a partire dai tratti distintivi, sovente descritti e codificati nelle guide turistiche edite fra Otto e Novecento. Da questa interazione fra la ‘nuova’ domanda turistica – orientata a un turismo esperienziale e dell’apprendimento – e la comunità locale nasce dunque lo stimolo per nuove forme di progettazione dello sviluppo turistico, soprattutto nelle aree della montagna ‘debole’.
"Digitalizzare” e “condividere”: due verbi del turismo 2.0
Il database Le guide turistiche delle valli alpine: una base di conoscenza per una lettura storica ed etnologica risponde alla necessità di rendere facilmente accessibili e fruibili i contenuti delle guide turistiche storiche delle terre alte.
Un primo tracciato raccoglie contenuti generici riferiti a ogni singola Guida: titolo della guida, autore, editore, anno, luogo, lingua e nazione della pubblicazione, testo completo della pubblicazione, immagine della copertina. Completano la scheda due campi che contengono, rispettivamente, il collegamento a GoogleMaps e le coordinate geografiche del principale Comune della valle a cui è dedicata la Guida. L’elaborazione dei dati censiti diviene così ancora più articolata e promettente, poiché la lettura del territorio passa attraverso l’integrazione di più livelli d’informazione.
In un secondo livello di rilevazione si è scelto di considerare le seguenti chiave: abito tradizionale, abitanti, attività economica, fauna, festa/cerimonia, flora, gastronomia, itinerario, leggenda, lingua e dialetto, minerale, monumento, museo, opera d’arte, paesaggio, produzione alimentare, storia del territorio, struttura ricettiva, usi e costumi. I contenuti individuati sono inseriti nel database associandoli alle coordinate spaziali per costituire una base cartografica.
L’archivio costituito diventa così un sistema capace di generare contenuti necessari per immaginare, progettare e realizzare iniziative turistiche aperto a operatori turistici e alle comunità alpine. Gli uni e le altre, grazie al database, possono riannodare i fili interrotti con il passato, offrire al turista istanze culturali talvolta dimenticate o presenti solo più nella memoria orale comunitaria.
L’integrazione del patrimonio e delle risorse locali nelle filiere turistiche della montagna debole italiana
La ricerca L’integrazione del patrimonio e delle risorse locali nelle filiere turistiche della montagna debole italiana, condotta nell’ambito del progetto Italian Mountain Lab, è volta a:
indagare le potenzialità turistiche che scaturiscono dai processi e dalle iniziative destinate alla valorizzazione delle produzioni agricole, alimentari, forestali, manifatturiere, delle risorse naturali e dei patrimoni culturali che connotano e identificano le aree della montagna debole;
definire le modalità con cui diventa possibile l’integrazione di tali potenzialità nell’ambito delle filiere e dei prodotti turistici che vengono offerti nelle medesime aree con l’obiettivo di rafforzare le occasioni di richiamo e i processi di sviluppo locale.
Una serie di videotestimonianze, realizzate in collaborazione con il Laboratorio di Antropologia Visiva dell'Upo, sono volte a documentare come nei luoghi in cui le filiere produttive si intersecano con quella turistica si generino originali pratiche di turismo dell'apprendimento, un fecondo scambio di saperi ed esperienze fra popolazione locale, operatori turistici e visitatori.
Anna Piacenza
Azienda Agricola "Le Beline", Mollia - VC
Livia Bortoletto
Società Agricola "Donna Livia", Brisighella - RA
Maurizio Carucci
Azienda Agricola "Cascina Barban", Albera Ligure - AL
Michelino Giordano
Azienda Agricola Isola, Palanfrè - CN
Daniele Meinero
Birrificio Troll, Vernante - CN
Luca Fasano
Valverbe Società Agricola Cooperativa , Melle - CN
Micronarrazioni per la montagna italiana
Nell’ambito del progetto Italian Mountain Lab ci si è anche interrogati su come integrare i patrimoni culturali locali, materiali e immateriali, con la fruizione turistica. I video di micronarrazione, un modello di comunicazione già sperimentato nell’ambito del Geoportale della cultura alimentare, possono essere una efficace soluzione narrativa, pienamente compatibile e funzionale alle prospettive del turismo dell’apprendimento. Si propongono una serie di testimonianze visuali raccolte in particolare a Castelmagno, nell’alta Valle Grana, e a Ormea, in Val Tanaro (Cuneo).
Festa di San Magno
Il formaggio Castelmagno
Gnocchi al Castelmagno
Lasagne ormeasche
Polenta saracena
Le Cupete
COMITATO SCIENTIFICO
Coordinatore
Dipartimento di Studi per l'Economia e l'Impresa
Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica
Dipartimento Studi Umanistici
GRUPPO DI RICERCA
Dipartimento Studi Umanistici
Dipartimento di Studi per l'Economia e l'Impresa
Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica
Dipartimento di Studi per l'Economia e l'Impresa
Dipartimento di Studi per l'Economia e l'Impresa
Stefano Fenoglio
Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica
Dipartimento di Studi per l'Economia e l'Impresa
Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica
Dipartimento Studi Umanistici
Dipartimento di Studi per l'Economia e l'Impresa
Dipartimento Studi Umanistici
Dipartimento di Studi per l'Economia e l'Impresa
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